
Myrtillocactus geometrizans: il cactus a forma di candelabro
Maestoso, imponente, altamente decorativo, il Myrtillocactus geometrizans è un bellissimo e caratteristico cactus in grado di portare un tocco di deserto in casa o in giardino. Se piantato in giardino, può raggiungere dimensioni ragguardevoli diventando una vera e propria pianta dalle spiccate qualità paesaggistiche. Soprattutto se guardiamo alla sua struttura, con fusti generosamente ramificati, che assumono l’aspetto di un candelabro.
A ciò si aggiunga il fatto che è uno dei cactus più facili da coltivare ed è in grado di produrre minuscoli frutti commestibili che somigliano ai mirtilli. Proprio a questa particolarità deve il suo nome.
Il Myrtillocactus geometrizans si presta anche ad essere un’ottima pianta d’appartamento, però è necessario tener presente che, se coltivato in vaso, difficilmente raggiunge quelle dimensioni che gli consentono di fiorire e produrre frutti. Un’altra particolarità di questa pianta è che molto spesso viene utilizzata come portainnesto per piccoli cactus globosi che tendono a marcire sulle proprie radici e per piantine a crescita più lenta come Ariocarpus e Turbinicarpus, o anche per propagare cactus di una certa rarità come l’Eulychnia castanea spiralis.
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Origini
Il Myrtillocactus Geometrizans è una specie endemica del Messico centrale e settentrionale, dove viene coltivato sia come pianta paesaggistica che come pianta d’appartamento. In natura cresce ad altitudini comprese tra i 1.000 e i 2.000 metri sul livello del mare, in ambiente secco e caldo. Non a caso, viene definita pianta xerofita. Questo particolare tipo di cactus venne scoperto per la prima volata dal botanico tedesco Carl Friedrich Philipp von Martius nel 1837 che lo chiamò Cereus Geometrizans. Anni più tardi, un botanico italiano, Michelangelo Console, cambiò il nome in Myrtillocactus Geometrizans. Il nome deriva dalla parola greca “myrtillus”, che significa mirto, un arbusto sempreverde, che produce bacche molto simili ai piccoli frutti prodotti da questo cactus. L’appellativo Geometrizans fa riferimento ai motivi geometrici prodotti dalle nervature della pianta.
Caratteristiche generali del Myrtillocactus Geometrizans

Il Myrtillocactus Geometrizans appartiene alla famiglia delle Cactaceae. È un cactus colonnare ad andamento arbustivo. Si caratterizza per avere una crescita abbastanza rapida, raggiungendo delle dimensioni di tutto rispetto, fino ai 5 metri in altezza e altrettanto in larghezza. Quando il cactus arriva ad una certa maturità, ramifica molto assumendo la forma di un albero con un tronco centrale e numerosi rami molto ravvicinati che nell’insieme hanno l’aspetto di un candelabro.
Sia il tronco che i rami del Myrtillocactus Geometrizans sono appuntiti, glauchi per la presenza di pruina che conferisce una sensazione cerosa al tatto, e un colore che può essere blu-verde o blu-grigio. Ogni stelo ha un numero di costole che va da 5 a 8 profonde circa 2,5 cm e un diametro, che nelle piante più grandi, può arrivare ai 20 cm. Lungo ogni costola troviamo, equidistanti tra di loro, le areole che producono in genere da 3 a 5 piccole spine, ma possono essere anche di più.
Come coltivare il Myrtillocactus Geometrizans
Questo tipo di cactus è sicuramente tra quelli più facili da coltivare perché non necessita troppe cure. Proprio per questo, di solito è la prima scelta per molti principianti e appassionati di cactus. Come per tutte le piante grasse, è necessario prestare attenzione all’esposizione alla luce e all’irrigazione in particolare, per garantirgli le migliori condizioni di crescita. Vediamo nel dettaglio come comportarci con il nostro Myrtillocactus.
Esposizione
I requisiti di luce per il Myrtillocactus geometrizans variano a seconda dell’età della pianta e del periodo dell’anno.
Se abbiamo a che fare con una pianta giovane, dobbiamo tenere presente che preferisce crescere in ombra parziale o esposto alla luce solare filtrata. Al contrario, un cactus maturo preferisce la luce solare diretta. Se lo teniamo all’esterno va bene qualsiasi punto dove possa ricevere il sole pieno, se invece lo teniamo in casa il posto ideale sarebbe il davanzale di una finestra esposta a sud o a ovest.
Per quanto riguarda invece i diversi periodi dell’anno, possiamo dire che se coltiviamo il Myrtillocactus geometrizans all’aperto o in giardino, le condizioni di luce cambieranno in base alla stagione. In inverno, riceverà naturalmente meno luce e non dovremo preoccuparci di spostarlo. Il discorso cambia se lo coltiviamo in casa. Infatti, in inverno, sia le piante più giovani che quelle mature richiedono meno luce perché vanno in riposo vegetativo e allora dovremo trovare per loro una posto fresco e in cui ricevano una minore quantità di luce. Ciò consentirà una buona ripresa vegetativa in primavera
Temperature
Il Myrtillocactus geometrizans sopporta temperature che vanno dai 10 ai 30 °C. Devono essere più basse in inverno per poter riposare bene e più alte in estate perché possa crescere al meglio. Può sopportare temperature inferiori ai 10 gradi e fino ai -4, tuttavia, è meglio evitare di esporlo a temperature gelide per periodi prolungati, che possono danneggiarlo in modo permanente riportando antiestetiche macchie sulla superficie o addirittura farlo morire.
Se ci troviamo in un clima temperato, dove gli inverni sono abbastanza miti e le temperature non scendono troppo, possiamo pensare di coltivare il nostro cactus all’aperto e in piena terra. Se invece, il posto in cui ci troviamo è soggetto a frequenti gelate invernali, allora dovremo coltivare il Myrtillocactus geometrizans in vaso in modo da poterlo portare in casa quando le temperature si abbassano troppo.
Innaffiature
Il Myrtillocactus geometrizans è un cactus del deserto, che richiede poca irrigazione, anche perché dispone di un apparato radicale poco profondo e l’irrigazione eccessiva può causare molti problemi. Come regolarci allora? È assolutamente necessario seguire un programma di irrigazione rigoroso.
In estate bisogna irrigare regolarmente una volta ogni due settimane o anche meno se vediamo che gli steli tendono ad avvizzire. In termini generali, la regola è sempre la stessa: aspettare che il terreno si asciughi completamente prima di annaffiare di nuovo.
Durante i mesi invernali, la pianta entra in un periodo di dormienza e dovrebbe essere mantenuta più che altro asciutta. Limitiamo l’irrigazione a una volta al mese o anche meno giusto per evitare che steli e rami avvizziscano. Il Myrtillocactus geometrizans può tollerare la siccità e ci perdonerà qualche dimenticanza, meno indulgente sarà con l’eccesso di acqua. Per essere più sicuri, potremmo verificare se è necessario annaffiarlo, testando il terreno o con il dito o con uno stecchino oppure utilizzando un misuratore di umidità.
Umidità
Questo tipo di cactus può essere molto sensibile all’umidità, che può causare avvizzimento e problemi fungini, nonché marciume. Il giusto livello di umidità per il Myrtillocactus geometrizans sarebbe intorno al 30 percento. Nella maggior parte delle case è difficile mantenere questo valore, si rende allora necessario utilizzare un deumidificatore se teniamo il cactus in una stanza in cui l’umidità supera il 60%. Proprio per questo è fuori discussione sistemare un Myrtillocactus vicino a delle piante tropicali.
Terriccio
Per quanto riguarda il substrato di coltivazione, il Myrtillocactus geometrizans preferisce crescere in terreni sabbiosi, che siano porosi, ben drenanti e leggermente acidi, con un pH compreso tra 5 e 6,5.
L’ideale sarebbe utilizzare del terriccio specifico per cactus a cui aggiungere della ghiaia piccola e un po’ di perlite o pomice in modo che si possa garantire un ottimo drenaggio e una buona areazione delle radici.
Se vogliamo preparare il nostro mix in casa, possiamo mescolare in parti uguali della normale terra da giardino con ghiaia, perlite o pomice e sabbia grossolana. Al tutto possiamo aggiungere una piccola quantità di zeolite e humus di lombrico. Evitiamo di usare il compost perché i cactus crescono meglio in terreni poveri e senza troppi nutrienti. Il compost è invece molto ricco di sostanze nutritive e, potrebbe bruciare le radici del nostro Myrtillocactus geometrizans.
Concimazione
Il Myrtillocactus geometrizans non ha bisogno di molto nutrimento, questo perché nel suo habitat naturale, cresce in terreni molto poveri. Le sue radici non sono abituate a livelli elevati di nutrienti, e potrebbero bruciarsi per un eccesso di concimazione. Tuttavia, in primavera e in estate, per stimolare la sua crescita potremmo concimare una volta al mese con un fertilizzante liquido specifico per piante grasse diluito nell’acqua di irrigazione con un rapporto di nutrienti NPK di 5-10-5 dove il fosforo è in quantità leggermente superiore.
La fioritura del Myrtillocactus geometrizans

Il Myrtillocactus geometrizans fiorisce nel periodo che va da febbraio ad aprile, ma è necessario che la pianta raggiunga un’ altezza di almeno 60 cm, inutile sperarci prima. I fiori che produce sono piccoli e di color crema o bianco-verdastri. Crescono in file lungo lo stelo della pianta, sono profumati e attirano un discreto numero di impollinatori. Purtroppo durano solo un giorno.
La fioritura è seguita dalla produzione di piccoli frutti oblunghi simili a bacche che a maturazione diventano viola scuro e ricordano il frutto del mirtillo.

Il frutto del Myrtillocactus geometrizans è assolutamente commestibile. Queste piccole bacche hanno un sapore dolce e gradevole e possono essere consumate fresche o essiccate esattamente come i mirtilli. Sono molto popolari in Messico, dove vengono raccolti e venduti nei mercati.
Rinvaso del Myrtillocactus geometrizans
Il Myrtillocactus geometrizans è, come abbiamo visto, una pianta che cresce rapidamente e raggiunge dimensioni ragguardevoli. Sebbene abbia un apparato radicale poco profondo, questo ha comunque bisogno di spazio in relazione alla crescita della pianta. Ecco perché, il rinvaso dovrebbe essere fatto ogni due anni o comunque quando la pianta inizia a stare stretta nel vaso precedente, ciò gli consentirà di crescere correttamente.
Scelta del vaso
Il vaso ideale per il Myrtillocactus geometrizans dovrebbe essere fatto di argilla. Essendo un cactus che cresce molto, può diventare abbastanza pesante, necessita quindi di un vaso che ne possa sostenere il peso. La ceramica e la terracotta sono sicuramente più adatti della plastica per questo scopo, perché conferiscono alla pianta maggiore stabilità. Il materiale poroso inoltre, consente all’acqua di evaporare dal terreno più velocemente rispetto ad altri materiali come la plastica favorendo l’aerazione del suolo.
Come rinvasare
La prima cosa da fare appena svasato il cactus dal vaso precedente è effettuare un controllo approfondito sulle radici per valutare il loro stato di salute. Se ne notiamo alcune in stato di decomposizione o ci accorgiamo che alcuni steli sono appassiti, dobbiamo tagliarli via per evitare che il danno si estenda a tutta la pianta. Lasciamo asciugare i tagli e prepariamo il nuovo vaso con del substrato fresco e drenante. Mettiamo a dimora il nostro Myrtillocactus Geometrizans e lasciamolo adattare per circa una settimana. Dopodiché, possiamo iniziare ad innaffiare secondo regola.
Propagazione del Myrtillocactus Geometrizans
La propagazione del Myrtillocactus geometrizans può avvenire in due modi: per talea o per seme. In entrambi i casi però, è necessario attendere che la pianta sia matura.
Propagazione per talea
Il modo più semplice per propagare questo cactus è sicuramente quello tramite talea. Per poter prelevare delle talee però, è necessario attendere che inizi a produrre steli laterali. Se il Myrtillocactus geometrizans è dotato di rami, allora possiamo prelevarne uno o più quando le temperature sono abbastanza alte, per consentire una più veloce radicazione delle talee. Attendiamo quindi la primavera o l’estate. Vediamo come procedere.
- Prendiamo un coltello affilato e sterilizzato e tagliamo uno stelo laterale che sia lungo almeno 10 cm;
- Riponiamo lo stelo in un posto asciutto e luminoso e lasciamolo riposare per almeno tre settimane. Durante questo periodo, il taglio dovrebbe asciugarsi e produrre un duro callo cicatriziale di colore marrone chiaro;
- Ovviamente non dovremo assolutamente innaffiare o inumidire lo stelo mentre aspettiamo che si formi il callo. Non dobbiamo aver paura che si secchi perché ha sufficienti riserve di umidità per sopravvivere a questo breve periodo di siccità;
- Dopo che il callo si è formato, possiamo interrare la nostra talea;
- Scegliamo un vaso largo circa 15 cm;
- Riempiamo con un substrato adatto, che sia soprattutto ben drenante, per prevenire qualsiasi marciume alla base della talea;
- Ricaviamo un buco che arrivi a circa metà del vaso. Mettiamo la talea all’interno e ricopriamo con il terreno circostante. Facciamo in modo che possa rimanere in posizione verticale;
- Innaffiamo leggermente;
- La talea dovrebbe iniziare a produrre radici in un paio di settimane.
Propagazione per seme
Se abbiamo un Myrtillocactus geometrizans maturo, che è in grado di produrre frutti, possiamo provare a propagarlo anche attraverso i semi. Come precedere?
Dopo la fioritura, questo cactus produce dei frutti che sono in tutto e per tutto simili ai mirtilli. Attendiamo che queste bacche siano completamente mature, quindi rimuoviamo i semi. Puliamoli e lasciamoli asciugare per almeno una settimana. Dopodiché, andiamo a spargerli in un vaso di argilla riempito con del terriccio ben drenante. Nebulizziamo per mantenere umido in terreno e riponiamoli in luogo caldo e luminoso. Se tutto va per il verso giusto, i semi dovrebbero impiegare dalle 2 alle 3 settimane per germogliare.
Problemi comuni e malattie del Myrtillocactus geometrizans
I Myrtillocactus geometrizans sono molto resistenti ai parassiti e alle malattie. Il problema principale a cui può andare incontro è quello del marciume, causato da un eccesso di acqua o da un substrato inadatto che si mantiene umido e non asciuga rapidamente. Il marciume radicale non è semplice da individuare, eppure il nostro cactus ci comunica il suo malessere attraverso segni ben precisi:
- diventa morbido e appassito, con macchie gialle e marroni;
- la parte superiore della pianta diventa cedevole o giallastra;
- il fusto principale diventa marrone;
- il cactus emana l’odore tipico di marcio.
Come comportarci se il Myrtillocactus geometrizans inizia a mostrare segni di sofferenza? La prima cosa da fare è correggere le nostre abitudini di irrigazione, considerando che questo cactus è anche sensibile alla poca luce, soprattutto durante il suo periodo di crescita. Quindi forniamogli abbastanza luce e spazio per crescere e non esageriamo con l’irrigazione.
Se ci accorgiamo che la situazione non migliora con questi accorgimenti e anzi il marciume avanza, la prima cosa da fare è svasare e controllare le radici eliminando quelle marce, le riconosciamo perché sono morbide, pastose, marroni o nere. Controlliamo anche i fusti ed eliminiamo quelli ormai compromessi. Lasciamo asciugare il tutto e rinvasiamo con terriccio fresco e ben drenante.
Tossicità del Myrtillocactus geometrizans
Il Myrtillocactus geometrizans non è tossico per cani e gatti. Tuttavia, sembra che contenga piccole quantità di mescalina, una sostanza psicoattiva che può avere un effetto allucinogeno se ingerita. Di conseguenza, è meglio tenerlo fuori dalla portata di animali domestici e bambini.
Credit: “File:Blue Candle Cactus (Myrtillocactus geometrizans) (35773208785).jpg” by Bernard DUPONT from FRANCE is licensed under CC BY-SA 2.0.; “File:La Palma – El Paso – Calle Tanausú – Plaza Francisca de Gazmira + Myrtillocactus geometrizans 04 ies.jpg” by Frank Vincentz is licensed under CC BY-SA 3.0.; “Myrtillocactus in fower” by theforestprimeval is licensed under CC BY-SA 2.0.

