come curare un terrario
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Come prendersi cura di un terrario

Per chi ama le piante e il giardinaggio, ma anche per chi non è così avvezzo alla cura del verde in generale, i terrari possono essere un’attività molto gratificante perché facile è la loro realizzazione e altrettanto facile risulta prendersene cura. Un hobby che riempie gli occhi e che allo stesso tempo calma la mente. Per far durare più a lungo possibile il nostro terrario, anche anni, non c’è bisogno di molto, infatti esso è autosufficiente e necessita di pochissima cura. La cosa fondamentale è conoscere le esigenze delle piante che abbiamo utilizzato e saper combinare, di conseguenza, i due elementi necessari per il funzionamento del nostro piccolo ecosistema: la luce e l’acqua.

Esposizione

Il terrario è di regola realizzato per stare dentro casa, quindi dovremo posizionarlo vicino a una fonte di luce solare, in altri termini vicino a una finestra. La finestra esposta a est sarebbe la scelta migliore perché fornirebbe luce più intensa la mattina e cioè quando le piante ne traggono maggior beneficio. Da evitare sarebbero invece le finestre rivolte ad ovest perché  il sole del pomeriggio potrebbe essere troppo forte per le nostre piantine rischiando di cuocerle.

Se ci accorgiamo che le foglie iniziano a diventare scure o ad appassire spostiamole in un posto con minor luce, magari vicino a una finestra esposta a nord. Questo ragionamento è valido ovviamente per le piantine tropicali, quindi per i terrari chiusi. Discorso diverso vale per i terrari aperti, che ospitano in genere le piante grasse le quali necessitano di almeno sei ore di esposizione alla luce solare diretta. Ruotiamo di tanto in tanto il terrario verso la luce per evitare che le piante si pieghino di lato.

Irrigazione

I terrari non hanno grosse necessità relativamente all’irrigazione. In effetti, i terrari del deserto non hanno bisogno di acqua se non  sporadicamente, basta controllare ogni due settimane o più per vedere se il terreno è completamente asciutto, solo in quel caso aggiungiamo poca acqua. Per quanto riguarda il terrario chiuso, dopo che avremo bagnato per bene all’inizio, la traspirazione dovrebbe fare il resto.

Il terrario dovrebbe essere in grado di generare da solo l’acqua di cui ha bisogno. In ogni caso è bene controllare periodicamente, se vediamo che il terrario è asciutto nebulizziamo per idratare le piante. Può anche verificarsi il caso in cui abbiamo un po’ esagerato con l’irrigazione favorendo la formazione di muffe. Che fare? Intanto rimuoviamo la muffa prima possibile e poi lasciamo il terrario senza coperchio per qualche giorno in modo che l’acqua in eccesso possa evaporare.

Potatura

La potatura delle piante si rende necessaria nel momento in cui iniziano a diventare troppo grandi, procediamo quindi a sfoltirle e rimuoviamo accuratamente le foglie morte prima che si decompongano.

Concimazione

Non è necessaria per le piante da terrario. Il nostro obiettivo è  mantenere una crescita lenta delle piante che sono comunque limitate dalle dimensioni del contenitore.

Sostituzione

Può capitare, e purtroppo anche molto spesso, che una piantina della nostra composizione non ce la faccia e perisca. Non colpevolizziamoci troppo, sono cose che succedono. Quello che possiamo fare è sostituire la piantina morta con una nuova della stessa varietà o di una simile,  l’importante è che abbia le stesse necessità delle sue compagne di terrario.

Buon divertimento!

Credit: “Terrarium” by gamaree is licensed under CC BY 2.0

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