Tephrocactus geometricus: dal rinvaso ai problemi comuni
cactus,  rarità e stranezze

Tephrocactus geometricus: dal rinvaso ai problemi comuni

Dopo aver visto nel precedente articolo “Tephrocactus geometricus: un cactus da collezione”, quale sia la carta di identità di questo particolare  e inusuale cactus e quali regole di coltivazione seguire per mantenerlo prospero e in salute, vi parlerò adesso di quelle che sono le operazioni di manutenzione straordinaria, nonché delle modalità di propagazione del Tephrocactus geometricus.

Rinvaso del Tephrocactus geometricus

Il Tephrocactus geometricus è una pianta a crescita lenta.  A causa di ciò, non necessita di essere trapiantato troppo spesso. Potremmo rinvasarlo ogni due o tre anni quando  ramifica abbastanza da coprire la superficie del substrato nel vaso e comunque scegliamo sempre il periodo primaverile.

Teniamo a mente che i nuovi germogli o comunque i segmenti globulari sono attaccati in modo molto approssimativo, quindi è spesso impossibile tenerli insieme nella formazione originaria. Non importa quanto attenzione ci mettiamo nel rinvaso, la pianta potrebbe comunque rompersi e perdere dei pezzi.

Scelta del vaso

Il vaso giusto per il Tephrocactus geometricus va scelto sia in relazione al suo apparato radicale che al suo andamento in crescita.

Sappiamo che questo cactus ha un apparato radicale importante di tipo fascicolato napiforme che quindi va abbastanza in profondità. Per questo motivo, è consigliabile scegliere un vaso abbastanza profondo che consenta alle radici di svilupparsi liberamente.

Allo stesso tempo, è un cactus che si sviluppa più in larghezza che in altezza formando dei bellissimi cespi, ecco perché il vaso non dovrebbe essere stretto ma abbastanza spazioso da contenere lo sviluppo della pianta.

Per quanto riguarda la scelta del materiale, ricordiamo che questo cactus teme molto il ristagno di acqua e l’eccesso di umidità, ragion per cui, dovremmo evitare i materiali poco porosi optando per contenitori in argilla o terracotta  o anche in hypertufa che sono più adatti di quelli di plastica, perché questi materiali naturali mantengono la porosità e possono assorbire l’acqua in eccesso dal substrato.

Come ultima cosa, è fondamentale che il vaso sia dotato dei necessari fori di drenaggio e ciò per garantire una buona areazione delle radici e un’ ottimo deflusso dell’acqua di irrigazione, fattore importantissimo per evitare pericolosi ristagni, tanto temuti dal Tephrocactus geometricus.

Propagazione del Tephrocactus geometricus

La propagazione del Tephrocactus geometricus può avvenire in due modi: per talea e per seme. Ogni metodo presenta dei vantaggi ma anche degli svantaggi.

Propagazione per talea

Il presupposto principale per propagare tramite talea è quello di disporre di una pianta adulta. In questo caso, aspettiamo la primavera in modo che i cladodi siano ben gonfi e procediamo nel modo seguente:

  1. Tagliamo uno dei segmenti sferici lungo la base stessa, il più vicino possibile al punto in cui è collegato agli altri segmenti;
  2. Lasciamolo asciugare per qualche giorno in un luogo asciutto e ombreggiato in modo che possa formare il callo cicatriziale;
  3. Quando il taglio è asciutto, andiamo a posizionare il segmento in un contenitore riempito con un mix di terra e perlite o sabbia. Facciamo attenzione però a non seppellire il taglio, premiamolo solo leggermente con le dita contro il terreno e sistemiamolo in posizione verticale;
  4. Evitiamo di innaffiare fino a quando non inizierà a crescere e a produrre le prime radici perché il segmento senza radici è particolarmente incline a marcire. Di solito, servono da quattro a sei settimane perché il taglio sviluppi le radici. Solo quando notiamo la nuova crescita, possiamo innaffiare la pianta per la prima volta.

La propagazione tramite talea è sicuramente il metodo più sicuro ed efficace, per ottenere singole piante che nel tempo svilupperanno le loro affascinanti colonie. Tuttavia, andando a tagliare dei segmenti, la pianta perderà la sua forma originale, ma questo è solo un problema estetico che non andrà a minare la salute della pianta.

Propagazione per seme

Per quanto riguarda la propagazione tramite seme, qui il presupposto fondamentale è la pazienza, in quanto è un processo che richiede molto tempo. I semi infatti, germinano molto lentamente e possono impiegarci anni, addirittura tre o quattro, prima di produrre un nuovo Tephrocactus geometricus. Sempre ammesso che ciò avvenga!

Il motivo di questa lentezza risiede nel fatto che i semi sono ricoperti da una guaina protettiva la cui funzione è proprio quella di ritardare la germinazione fino a quando le condizioni circostanti non sono abbastanza favorevoli da consentire lo sviluppo di una nuova pianta. Se proprio vogliamo sperimentare questo metodo, senza tuttavia aspettarci troppo, andiamo a seminare in primavera e procediamo nel seguente modo:

  1. Immergiamo i semi in acqua per almeno 48 ore;
  2. Prepariamo una ciotola con un mix di terriccio specifico per cactus e perlite in un rapporto di 30:70;
  3. Stendiamo i semi sulla superficie, ma non copriamoli con il substrato perché hanno bisogno di luce per germinare;
  4. Nebulizziamo e copriamo il contenitore con un sacchetto di plastica e posizioniamolo in un luogo caldo e luminoso;
  5. Non lasciamo asciugare il substrato e manteniamolo moderatamente umido;
  6. Con una temperatura superiore ai 25°C, i semi dovrebbero germinare in 10-30 giorni.

Problemi comuni e malattie del Tephrocactus geometricus

Il Tephrocactus geometricus non è particolarmente soggetto all’attacco di parassiti. I problemi principali sono quelli di natura fisiopatologica dovuti principalmente ad errori di coltivazione. Sebbene questo cactus sia una pianta particolarmente rustica, abituata a far fronte a condizioni difficili e ambienti proibitivi, talvolta può divenire molto vulnerabile soprattutto in caso di eccesso di irrigazione o di errata esposizione.

Questo cactus richiede dalle cinque alle otto ore di luce solare al giorno per crescere in salute. Se non ne riceve abbastanza, andrà incontro a crescita stentata e assenza di fioriture. Al contrario, il sole diretto intenso delle ore più calde potrebbe provocargli ustioni e scottature. Il segreto sta quindi nel trovare il giusto equilibrio.

Altro problema di non poco conto è quello causato da un eccesso di irrigazione. Se il terreno rimane costantemente umido per troppo tempo, ciò causerà danni alle radici e allo stelo a causa del marciume. La prevenzione è la strada migliore controllando sempre, prima di ogni annaffiatura, che il terreno sia completamente asciutto. 

Se cominciano a manifestarsi problemi, prendiamo in considerazione la possibilità di rinvasare la pianta. Rimuoviamo la pianta dal substrato bagnato e lasciamola asciugare all’aria per un giorno o due. Tagliamo le parti marce e ripiantiamo in un substrato asciutto evitando di innaffiare  per almeno il mese successivo. Dopodiché, correggiamo le nostre abitudini di irrigazione. Se il processo di decomposizione ha già colpito l’intera radice, tagliamo via un segmento ancora sano e piantiamolo come una singola pianta.

Il problema del marciume potrebbe derivare anche dall’uso di un terriccio poco drenante o magari dall’assenza dei fori di drenaggio nel fondo del vaso. Anche in questi casi conviene rinvasare scegliendo un terriccio o un vaso adatti.

Avere a che fare con il Tephrocactus geometricus è piuttosto semplice se riusciamo a monitorarlo attentamente e a prendere le giuste precauzioni.

Tossicità del Tephrocactus geometricus

Il Tephrocactus geometricus non è noto per essere tossico per l’uomo o per gli animali domestici, ma in ogni caso, è meglio evitarne l’ingestione.

Credit: Michael WolfCC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

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